Giochi Sfortunati parte II: Hippodrome (aka Fighting Fantasy)

E' stata davvero dura, questa volta, scegliere quale titolo analizzare in questo secondo appuntamento sui giochi che ritengo per un motivo o per l'altro, un pò sfigatelli.
Dopo averne viste di tutti i colori, in 30 anni di gaming, è sempre difficile fare delle scelte.
Alla fine, il mio cervello ha optato per Hippodrome, conosciuto in Giappone col nome di Fighting Fantasy, dopo averlo disseppellito dai ricordi.
Strana storia, quella di Hippodrome, titolo del 1989 targato Data East..un arcade popolarissimo ai tempi, ma che oggi pare essere finito nel dimenticatoio..


Il gioco era un classico picchiduro 1vs1, con ambientazione fantasy e ci metteva nei panni di un biondo e muscoloso guerriero, che sfidava in differenti arene stregoni, uomini scorpione, dragoni, etc..allo scopo di vincere un torneo annuale che incoronava il miglior combattente del pianeta (non me lo sto inventando, la presentazione recitava questo).
Il nostro eroe utilizzava una spada di default all'inizio, ma proseguendo nel gioco, e macinando avversari, si guadagnavano soldi coi quali era possibile acquistare armi piu' potenti (un'ascia, un'alabarda etc.). Da notare come il protagonista (si poteva selezionare un solo personaggio) fosse molto somigliante ad He-Man (quante volte ho sentito dire "Guarda, c'è il gioco di He-Man" in sala giochi...)
In effetti..

Una volta inserite le 200 lire all'interno della gettoniera ed aver iniziato a giocare, il primo pensiero che mi è balenato per la testa è stato "ma quanto cazzo è difficile?".
Ed infatti, per il profano, proseguire era davvero durissima.Una difficoltà apparentemente insormontabile.
Dico apparentemente, perchè in realtà, come quasi tutti i giochi del genere, bastava memorizzare i pattern e le tecniche degli avversari per progredire abbastanza agevolmente nel gioco.
Questo arcade,graficamente, per i tempi si presentava alla grande. Sprites grandi e molto definiti, ambientazione accattivante, nemici cazzutissimi.
A proposito di nemici, sono davvero memorabili i due gemelli mascherati che combattono in coppia, un palese omaggio agli Shura di Hokuto no Ken, le foto parlano da sole.

Le ambientazioni erano un pò ripetitive (ma insomma, essendo un gioco i cui combattimenti si svolgevano all'interno di arene, direi che la cosa è perdonabile), ma come detto prima, dal punto di vista tecnico, non ci si poteva assolutamente lamentare.
A mio modesto avviso, il problema di Hippodrome stava tutto nella meccanica di gioco e nell'intelligenza artificiale, visto il limitatissimo lasso di tempo nel quale si passava dall'essere uno sparring partner per qualsiasi avversario, all'essere un maestro che finiva il gioco ad occhi chiusi.
La tecnica era semplice..si giocava un paio di volte, si veniva pestati a sangue dall'avversario di turno, fino a quando si capiva il punto debole e lo si batteva con una facilità disarmante.Si poteva anche fare a meno di spendere soldi, bastava guardare quelli bravi all'opera ed il gioco era fatto.
Certo, tutti i giochi o quasi sono cosi', si osserva, si fa pratica, si impara, si migliora,e piano piano si diventa bravi, ma in Hippodrome, l'intervallo fra questi step era davvero troppo breve.
Vi starete chiedendo perchè abbia inserito questo titolo in questa rubrica, visto che ne ho parlato tutto sommato bene...
Beh, insomma, Hippodrome è stato per i videogames (almeno nella mia esperienza da assiduo frequentatore di bar e sale giochi) quello che Gazebo è stato per la musica, o che Ralph Macchio è stato per il cinema.
Dopo un (breve) periodo di grande diffusione, Hippodrome è sparito dalla circolazione (complice anche il fatto che in quel periodo usciva di molto meglio su base settimanale o quasi)..Starete pensando "Beh, poco male, in quegli anni convertivano qualsiasi cosa, almeno posso recuperarlo su qualche computer/console" ... La risposta e no! Nessuna software house si è mai presa la briga di convertire Hippodrome, ed a dire il vero, trovo la cosa ingiusta per vari motivi.
Il primo è che è sono state convertite in versione casalinga delle assolute ciofeche, che facevano già schifo in versione da sala, e che molti altri giochi meritevoli o comunque interessanti (come questo) sono stati snobbati persino da case come la US Gold, che convertiva (malissimo) qualsiasi gioco facendo leva sul nome ed il successo (spesso nemmeno troppo eclatante) della scheda originale.
La seconda ragione è dovuta la fatto che nel 1989, con Megadrive e Pc Engine già sul mercato, ed il Super Famicom che sarebbe uscito da li a poco, una buona software house avrebbe senza dubbio potuto tirare fuori un buon porting per almeno una di queste macchine, visto che Hippodrome mi sembrava un titolo alla portata di queste console (certo, magari senza aspettarsi un adattamento arcade perfect).
Bene, dopo questo sfogo avrete capito che ho inserito Hippodrome/Fighting Fantasy nella categoria dei giochi sfortunati  a malincuore, ma d'altronde questo caso è esemplificativo del fatto che non sempre un gioco sfortunato è sinonimo di ciofeca.
Vista la mancanza di porting, ovviamente consiglio, se avete curiosità di provarlo, l'emulazione. A quelli fra di voi che hanno a casa un cabinato arcade, e che collezionano schede, dico che Hippodrome è reperibile ad un prezzo non popolare, ma nemmeno troppo alto.
Ci risentiamo al prossimo gioco sfigato che mi viene in mente.
Merry Christmas.
TrapperCX

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